Ora capisco perché Patty Pravo cantava
“ragazzo triste come me...”, mi sono sempre chiesta come una
ragazza giovane, come lei all'epoca, famosa e bella potesse essere
anche triste, ora è tutto chiaro. Aveva una piena visione del futuro
e del degrado a cui sarebbe andata incontro. Momento, non parlo di lei
come donna e cantante, ritengo che sia ancora una bella donna con
qualche ritocchino qui e lì e una brava cantante anche se devo
ammettere che non la sento cantare da qualche anno forse.
“Di cosa stai parlando?” vi starete
chiedendo. Parlo di ciò che era intorno alla cara Patty, dei luoghi
che frequentava la nostra ragazza del Piper. Ed è proprio qui che
volevo arrivare: Il Piper Club.
Un locale che si trova nel cuore d'oro
di Roma (e per cuore d'oro intendo una tra le zone di Roma più
facoltose: i Parioli), il locale che la ragazza, che girava come una
bambola, ha reso famoso. Tutti conoscono il Piper, almeno tutti
coloro che abitano a Roma. É nato negli anni '60 ed ha visto al suo
interno artisti molto famosi da Patty Pravo e Renato Zero fino ad
arrivare addirittura a Kurt Cobain. Insomma un Locale con L
maiuscola. Essendo a conoscenza di questi brillanti antefatti come
potevo rifiutare una serata in questo luogo e non una serata
qualsiasi ma la serata del mio compleanno e di quello di una cara
amica?
Ed eccoci qui armate di torta che
parcheggiamo davanti al Piper club a mezzanotte. La serata inizia più
che bene parcheggio trovato quasi subito nonostante sia sabato sera,
è la sera della chiusura del locale e davanti all'entrata c'è una
folla piuttosto gremita. Avvicinandoci traballando su tacchi
vertiginosi e aggrappandoci alle braccia coperte dalle giacche dei
nostri accompagnatori ci ritroviamo a due passi dalla folla e ci
rendiamo conto del perché il parcheggio è stato più che facile: la
persona più grande in attesa fuori la discoteca è sì venuto con la
macchina ma accompagnato da un patentato da circa dieci anni perché
con il foglio rosa non si può guidare da soli. Ebbene sì l'età
media si aggira intorno ai sedici anni e avendoli superati tutti già
da un po' ci guardiamo attorno leggermente a disagio, rendendoci
conto di poter essere anche i genitori di alcuni, anagraficamente
parlando, magari dei genitori molto giovani. Mi stupisco di non
trovare file di motorini o di biciclette ma quando sulla destra noto
due signore di età più elevata della media e più elevata della
nostra capisco che la maggior parte dei ragazzi che popolano questa
discoteca si è fatto accompagnare dalla mamma. Incerti se entrare o
meno ci appigliamo ad un'ipotesi al quanto remota ossia i più
giovani sono rimasti fuori. Varchiamo la soglia ignorando la scritta
esterna “lasciate ogni speranza o voi che entrate”, forse non c'è
proprio realmente scritto ma in un qualche girone infernale siamo finiti di
sicuro. Scendiamo le scale ed il caldo soffocante aumenta. Il locale
si trova sotto terra ed io inizio ad avere problemi di respirazione.
“Non ti preoccupare è solo questo punto delle scale ad essere
caldo, quando scendete nella sala si sta molto meglio”, sorrido di
buon grado aspettando di arrivare in questa sala aerata come dice
l'accopagnatrice nonostante mi chieda come si può scendere in un
altro girone ed avere meno caldo ma tralascio. Le scale sono
affollate ed il fantastico tavolo, grande, spazioso proprio davanti
il bancone del bar si rivela essere un paio di divanetti sporchi
contornati di persone. Ah, l'ipotesi folle che ci aveva spinto ad
entrare si è rivelata assolutamente erronea: il posto pullula di
sedicenni o poco più. Sedersi sui divanetti è assai complicato
visto che qualcuno si è divertito a camminarci sopra con le scarpe
sporche di fango, che poi considerando la serata più che calda e
l'assenza di piogge da qualche giorno mi chiedo dove l'abbia preso il
fango... che se lo sia portato da casa solo per sporcare un po' i
divani?
Almeno però il locale è fresco e si
respira molto meglio di come si faceva sulle scale, giusto? Mai cosa
fu più sbagliata. Una cappa di calore infernale (scusate sono
ripetitiva ma l'aggettivo si confa alla situazione) ricopre tutta la
sala, il fumo di sigaretta, nonostante il divieto, aleggia
attanagliandoci le vie respiratorie, gli occhi e i vestiti. Non so
voi ma i miei capelli prendono gli odori esterni all'istante. L'aria
inizia a mancare... anzi diciamo pure che non c'è proprio aria. Ci
litighiamo il poco ossigeno che circola e ci ricorda l'unica
particella di sodio che vive nell'acqua Lete. Il locale di per sé
non è neanche male, soffitti molto alti, balconate stile teatro e
divanetti argento, muri bianchi e luci colorate. É un locale forse
un po' retrò ma questo era ovvio, forse avrebbe bisogno di qualche
ritocchino dopotutto anche la ragazza del Piper è ricorsa ad un
simpatico chirurgo estetico, no?Il posto è pieno di ragazzi e a
questo punto mi pongo la stessa domanda che mi caratterizza da sempre
ma “se si verificasse un piccolo imprevisto dove si può uscire in
fretta da questo locale? Dove sono le uscite di sicurezza?” Mi
guardo intorno spaurita non trovandone nessuna nelle vicinanze. “Lì
in fondo c'è un cartello verde e sotto una porticina minuscola...
che sia un'uscita di sicurezza quella?” L'unica uscita intravista
è sulle scale il che vuol dire che questa fiumana di ragazzini in
caso di emergenza si catapulterebbe sulle scale schiacciandosi l'un
con l'altro. Quando percepisco il dj che cerca la sicurezza una frase
si forma limpida nella mia testa “devo uscire di qui”. Non mi
importa dove andare, a costo di aprire la torta per strada ed
accendere la radio della macchina, l'unica cosa che mi interessa è
quella di uscire da questo luogo infernale dove l'aria non c'è e ci
scambiamo il nostro stesso respiro con gli altri condannati del
girone.
Usciamo finalmente e piano piano torno
a respirare, i miei vestiti e capelli sono intrisi del fumo della
sigaretta ma siamo fuori sani e salvi.
A questo punto è l'una di notte
passata la nostra torta è ancora intatta e l'idea che la serata del
nostro compleanno (mio e di T) sia persa ci balena nella mente. Un
angioletto custode si informa tramite un suo pr di fiducia che il
locale in cui si trova lui in quel momento ha un tavolo disponibile e
così sapendo che niente sarà peggio ci rechiamo di corsa all'Art cafè dentro Villa Borghese. Già il fatto che intorno ci siano
alberi mi dà l'idea di un'aria più pulita. Entriamo nel locale
subito, l'aria è fresca e respirabile, l'odore di sigaretta sembra
non aver toccato mai le pareti, la musica è splendida e le persone
sono piacevoli, educate, divertenti e non hanno il minimo bisogno di
mostrare la carta d'identità al bancone del bar (ma io dico non
farli entrare i minorenni in discoteca se non puoi servirgli alcolici
ed hai bisogno che ti mostrino un documento, no? Parlo di nuovo del
Piper). I divanetti sono più spaziosi, parlo del privé, ed il
tavolino è piccolino ed illuminato all'interno. Ci rilassiamo, ci
sentiamo a nostro agio e balliamo fino alla chiusura del locale. La
serata migliora e si trasforma in una serata perfetta.
Art café. Da qui si vedono bene i divanetti e le colonne illuminate che fungono da tavolino |
La torta con il "tavolino" illuminato. Art Café |
Tutti noi all'Art Café |
P.s. Direi che è interessante anche il
fatto che i camerieri, hostess e baristi dell'Art café potrebbero
tranquillamente comparire in un catalogo di moda...
L'importante è che alla fine si è risolto tutto :)
RispondiEliminaIo ultimamente mi sento proprio "anziana" in discoteca, dovrebbero dividere le sale per fasce d'età!
P.s Buon compleannoooo!!!
Bisogna scegliere le discoteche giuste, in alcune non fanno entrare i ragazzi troppo giovani in altre invece sì. Il punto è che quando avevo io sedici anni in discoteca non ti facevano quasi entrare a 18 anni mia madre non mi ci mandava, quando poi ho iniziato ad andarci e a fare tardi la sera ecco che l'età della discoteca è scesa inesorabilmente! Comunque bisogna scegliere la discoteca giusta, quindi ti consiglio l'Art cafè e ti sconsiglio decisamente il Piper. :D
EliminaP.s. Grazieee! ^.^
So nice blog , cake is fantasic and Petty :)))) can't belive I found her on your blog . Would you like to follow each other ?
RispondiEliminaMaja <3
Thanks Maja. ^.^
Eliminache bella torta .... e che delusione il piper meno male che mi hai avvertita ero quasi pronta ad andarci fuuu .... sono felice che poi tu abbia trovato il paradiso ^_^ un bacione
RispondiEliminaSophia Felice
Felicissima di esserti stata utile! :D
Eliminaimmagino la delusione quando il locale scelto per una festa tanto attesa non è come lo si immagini........meno male che la serata è andata a buon fine....te lo meritavi <3
RispondiEliminaSì, è stata proprio una grande delusione ma poi dopo è andata benissimo.
EliminaGrazie Jenny.