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venerdì 18 maggio 2012

Una serata indimenticabile...



Ora capisco perché Patty Pravo cantava “ragazzo triste come me...”, mi sono sempre chiesta come una ragazza giovane, come lei all'epoca, famosa e bella potesse essere anche triste, ora è tutto chiaro. Aveva una piena visione del futuro e del degrado a cui sarebbe andata incontro. Momento, non parlo di lei come donna e cantante, ritengo che sia ancora una bella donna con qualche ritocchino qui e lì e una brava cantante anche se devo ammettere che non la sento cantare da qualche anno forse.
“Di cosa stai parlando?” vi starete chiedendo. Parlo di ciò che era intorno alla cara Patty, dei luoghi che frequentava la nostra ragazza del Piper. Ed è proprio qui che volevo arrivare: Il Piper Club.
Un locale che si trova nel cuore d'oro di Roma (e per cuore d'oro intendo una tra le zone di Roma più facoltose: i Parioli), il locale che la ragazza, che girava come una bambola, ha reso famoso. Tutti conoscono il Piper, almeno tutti coloro che abitano a Roma. É nato negli anni '60 ed ha visto al suo interno artisti molto famosi da Patty Pravo e Renato Zero fino ad arrivare addirittura a Kurt Cobain. Insomma un Locale con L maiuscola. Essendo a conoscenza di questi brillanti antefatti come potevo rifiutare una serata in questo luogo e non una serata qualsiasi ma la serata del mio compleanno e di quello di una cara amica?
Ed eccoci qui armate di torta che parcheggiamo davanti al Piper club a mezzanotte. La serata inizia più che bene parcheggio trovato quasi subito nonostante sia sabato sera, è la sera della chiusura del locale e davanti all'entrata c'è una folla piuttosto gremita. Avvicinandoci traballando su tacchi vertiginosi e aggrappandoci alle braccia coperte dalle giacche dei nostri accompagnatori ci ritroviamo a due passi dalla folla e ci rendiamo conto del perché il parcheggio è stato più che facile: la persona più grande in attesa fuori la discoteca è sì venuto con la macchina ma accompagnato da un patentato da circa dieci anni perché con il foglio rosa non si può guidare da soli. Ebbene sì l'età media si aggira intorno ai sedici anni e avendoli superati tutti già da un po' ci guardiamo attorno leggermente a disagio, rendendoci conto di poter essere anche i genitori di alcuni, anagraficamente parlando, magari dei genitori molto giovani. Mi stupisco di non trovare file di motorini o di biciclette ma quando sulla destra noto due signore di età più elevata della media e più elevata della nostra capisco che la maggior parte dei ragazzi che popolano questa discoteca si è fatto accompagnare dalla mamma. Incerti se entrare o meno ci appigliamo ad un'ipotesi al quanto remota ossia i più giovani sono rimasti fuori. Varchiamo la soglia ignorando la scritta esterna “lasciate ogni speranza o voi che entrate”, forse non c'è proprio realmente scritto ma in un qualche girone infernale siamo finiti di sicuro. Scendiamo le scale ed il caldo soffocante aumenta. Il locale si trova sotto terra ed io inizio ad avere problemi di respirazione. “Non ti preoccupare è solo questo punto delle scale ad essere caldo, quando scendete nella sala si sta molto meglio”, sorrido di buon grado aspettando di arrivare in questa sala aerata come dice l'accopagnatrice nonostante mi chieda come si può scendere in un altro girone ed avere meno caldo ma tralascio. Le scale sono affollate ed il fantastico tavolo, grande, spazioso proprio davanti il bancone del bar si rivela essere un paio di divanetti sporchi contornati di persone. Ah, l'ipotesi folle che ci aveva spinto ad entrare si è rivelata assolutamente erronea: il posto pullula di sedicenni o poco più. Sedersi sui divanetti è assai complicato visto che qualcuno si è divertito a camminarci sopra con le scarpe sporche di fango, che poi considerando la serata più che calda e l'assenza di piogge da qualche giorno mi chiedo dove l'abbia preso il fango... che se lo sia portato da casa solo per sporcare un po' i divani?
Almeno però il locale è fresco e si respira molto meglio di come si faceva sulle scale, giusto? Mai cosa fu più sbagliata. Una cappa di calore infernale (scusate sono ripetitiva ma l'aggettivo si confa alla situazione) ricopre tutta la sala, il fumo di sigaretta, nonostante il divieto, aleggia attanagliandoci le vie respiratorie, gli occhi e i vestiti. Non so voi ma i miei capelli prendono gli odori esterni all'istante. L'aria inizia a mancare... anzi diciamo pure che non c'è proprio aria. Ci litighiamo il poco ossigeno che circola e ci ricorda l'unica particella di sodio che vive nell'acqua Lete. Il locale di per sé non è neanche male, soffitti molto alti, balconate stile teatro e divanetti argento, muri bianchi e luci colorate. É un locale forse un po' retrò ma questo era ovvio, forse avrebbe bisogno di qualche ritocchino dopotutto anche la ragazza del Piper è ricorsa ad un simpatico chirurgo estetico, no?Il posto è pieno di ragazzi e a questo punto mi pongo la stessa domanda che mi caratterizza da sempre ma “se si verificasse un piccolo imprevisto dove si può uscire in fretta da questo locale? Dove sono le uscite di sicurezza?” Mi guardo intorno spaurita non trovandone nessuna nelle vicinanze. “Lì in fondo c'è un cartello verde e sotto una porticina minuscola... che sia un'uscita di sicurezza quella?” L'unica uscita intravista è sulle scale il che vuol dire che questa fiumana di ragazzini in caso di emergenza si catapulterebbe sulle scale schiacciandosi l'un con l'altro. Quando percepisco il dj che cerca la sicurezza una frase si forma limpida nella mia testa “devo uscire di qui”. Non mi importa dove andare, a costo di aprire la torta per strada ed accendere la radio della macchina, l'unica cosa che mi interessa è quella di uscire da questo luogo infernale dove l'aria non c'è e ci scambiamo il nostro stesso respiro con gli altri condannati del girone.
Usciamo finalmente e piano piano torno a respirare, i miei vestiti e capelli sono intrisi del fumo della sigaretta ma siamo fuori sani e salvi.
A questo punto è l'una di notte passata la nostra torta è ancora intatta e l'idea che la serata del nostro compleanno (mio e di T) sia persa ci balena nella mente. Un angioletto custode si informa tramite un suo pr di fiducia che il locale in cui si trova lui in quel momento ha un tavolo disponibile e così sapendo che niente sarà peggio ci rechiamo di corsa all'Art cafè dentro Villa Borghese. Già il fatto che intorno ci siano alberi mi dà l'idea di un'aria più pulita. Entriamo nel locale subito, l'aria è fresca e respirabile, l'odore di sigaretta sembra non aver toccato mai le pareti, la musica è splendida e le persone sono piacevoli, educate, divertenti e non hanno il minimo bisogno di mostrare la carta d'identità al bancone del bar (ma io dico non farli entrare i minorenni in discoteca se non puoi servirgli alcolici ed hai bisogno che ti mostrino un documento, no? Parlo di nuovo del Piper). I divanetti sono più spaziosi, parlo del privé, ed il tavolino è piccolino ed illuminato all'interno. Ci rilassiamo, ci sentiamo a nostro agio e balliamo fino alla chiusura del locale. La serata migliora e si trasforma in una serata perfetta.
Art café. Da qui si vedono bene i divanetti e le colonne illuminate che fungono da tavolino
Dall'inferno al Paradiso in pochi minuti.



La torta con il "tavolino" illuminato. Art Café

Tutti noi all'Art Café




P.s. Direi che è interessante anche il fatto che i camerieri, hostess e baristi dell'Art café potrebbero tranquillamente comparire in un catalogo di moda...

8 commenti:

  1. L'importante è che alla fine si è risolto tutto :)
    Io ultimamente mi sento proprio "anziana" in discoteca, dovrebbero dividere le sale per fasce d'età!
    P.s Buon compleannoooo!!!

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    1. Bisogna scegliere le discoteche giuste, in alcune non fanno entrare i ragazzi troppo giovani in altre invece sì. Il punto è che quando avevo io sedici anni in discoteca non ti facevano quasi entrare a 18 anni mia madre non mi ci mandava, quando poi ho iniziato ad andarci e a fare tardi la sera ecco che l'età della discoteca è scesa inesorabilmente! Comunque bisogna scegliere la discoteca giusta, quindi ti consiglio l'Art cafè e ti sconsiglio decisamente il Piper. :D
      P.s. Grazieee! ^.^

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  2. So nice blog , cake is fantasic and Petty :)))) can't belive I found her on your blog . Would you like to follow each other ?


    Maja <3

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  3. che bella torta .... e che delusione il piper meno male che mi hai avvertita ero quasi pronta ad andarci fuuu .... sono felice che poi tu abbia trovato il paradiso ^_^ un bacione
    Sophia Felice

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  4. immagino la delusione quando il locale scelto per una festa tanto attesa non è come lo si immagini........meno male che la serata è andata a buon fine....te lo meritavi <3

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    1. Sì, è stata proprio una grande delusione ma poi dopo è andata benissimo.
      Grazie Jenny.

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